perché affermiamo ciò che non è permesso, il diritto allo studio, alla socialità, alla cittadinanza per tutti i migranti, indipendentemente dal possesso del permesso di soggiorno. Questo blog raccoglie le informazioni sulle scuole del territorio milanese: indirizzi, orari delle lezioni, attività, eventi e incontri, i materiali didattici e altri prodotti, dibattiti, immagini in una continua messa a disposizione di risorse differenti e complementari.

lunedì, febbraio 13, 2006 - Accadde oggi:

Il programma dell'Unione sullimmigrazione

E' pubblico ufficialmente il programma dell'Unione (definitivo?). In questo post riportiamo brani e il link relativo al capitolo sull'immigrazione (cliccare sul titolo).

L'intero programma dell'Unione lo puoi scaricare qui: http://www.pugnichiusi.it/ssp/doc/Unione2006/programma-unione.pdf


"Sono quasi tre milioni gli stranieri soggiornanti in Italia, il 4,8 per cento della popolazione, dato vicino alla media europea. Di loro, circa il 30 percento risiede stabilmente sul nostro territorio da oltre cinqueanni. È un’immigrazione articolata per provenienza, distribuitanelle grandi città e nei piccoli centri, che favorisce quindil’obiettivo di interesse comune dell’adattamento reciproco.
Vogliamo partire da questi tre milioni di stranieri, una risorsapreziosa che fa già parte del nostro Paese.
I dati parlano dipersone pronte ad assecondare le esigenze del mercato del lavoro,spostandosi sul territorio tre volte più spesso dei nostriconnazionali; impegnate a svolgere funzioni per le quali gliitaliani non sono più disponibili: nella collaborazione familiare,nei servizi di pulizia, in agricoltura, nell’edilizia;vivaci e attive nel lavoro autonomo ma ancora poco presenti inquelle attività qualificate, adeguate al livello di istruzionedi molti, per le quali gli italiani non sono sufficienti. Persone che crescono, e si formano, nelle scuole italiane: sono400 mila i minori iscritti alle scuole dell’obbligo.Le politiche degli anni recenti hanno negato la realtà di questocambiamento. La legge Bossi-Fini, restrittiva e repressivaoltre ogni necessità, incentrata sulla sprezzante e miope equivalenzaimmigrato-forza lavoro, si è dimostrata una demagogicaprova di forza, iniqua e inefficace. I flussi d’ingresso non sisono interrotti, gli stranieri sono stati confinati in una condizionedi soggezione e precarietà intollerabile, contraria alrispetto della dignità e dei diritti della persona, alla nostrastessa idea di democrazia, oltre che terreno ideale per l’esploderedi disordini e tensioni sociali.

La programmazione dei flussi d’ingresso per lavoro a vocazione stabile deve essere flessibile, su base triennale, integrabileannualmente in seguito a verifica degli andamenti erapportata alla realtà del fenomeno per come si è registratonel tempo. Dobbiamo basarla sul confronto con le parti socialie i diversi livelli istituzionali, e accompagnarla con lemisure necessarie per l’adeguamento dei sistemi di welfare edei contesti abitativi locali. Tale programmazione deve esserediscussa in un’apposita sessione parlamentare.Possiamo aumentare la flessibilità di questa programmazione tramite:

- lo scorporo dalla programmazione triennale di alcune categoriedi lavoratori: collaboratori domestici e di cura, per iquali si può ipotizzare un canale continuativo d’ingresso sudomanda; lavoratori stagionali, per i quali può essereampliata la possibilità di permessi di soggiorno pluriennali;

- una politica attiva di attrazione di studenti immigratie professionalità specifiche di alta qualificazione, graziea pacchetti di sostegno che non si limitino alla concessionedel permesso di soggiorno.Dobbiamo assolutamente superare la situazione attuale percui, per il singolo soggetto straniero, è facilissimo passareda una posizione regolare a una irregolare, mentre è praticamenteimpossibile il percorso inverso. Per questo dobbiamoassolutamente semplificare i meccanismi d’ingresso e stabilizzazionetramite:

- l’introduzione del permesso annuale per ricerca di lavoro,da rilasciare in seguito a prestazione di precise garanzieeconomiche;

- la reintroduzione della figura dello sponsor, privato,imprenditoriale o istituzionale;

- l’istituzione di un meccanismo di regolarizzazione permanentead personam per lo straniero in possesso di determinatirequisiti;

- la previsione di norme che regolino la possibilità di convertirepermessi brevi in permessi di lavoro.


Pur rendendo più flessibile l’accesso al territorio italiano non dobbiamo sottovalutare la questione della sicurezza.Vogliamo anzi affrontarla togliendo terreno alle organizzazionicriminali, che lucrano sulla pressante richiesta diaggirare barriere e filtri severi soltanto sulla carta.Per ridurre il fenomeno dell’irregolarità a dimensioni fisiologiche, quindi gestibili, dobbiamo contrastare efficacementeil lavoro nero e l’economia sommersa, inasprire le peneper i trafficanti e gli sfruttatori dei migranti, introdurremisure premiali per gli irregolari che collaborino con leautorità per individuare e sanzionare i trafficanti e glisfruttatori del loro lavoro e ridurre la discrezionalità amministrativa, fissando procedure chiare anche per i consolatie le rappresentanze diplomatiche, così da prevenire econtrastare ogni eventuale abuso.

La legge Bossi-Fini prevede praticamente un solo strumento,l’espulsione: costoso, incerto nei risultati, potenzialeminaccia a diritti e garanzie fondamentali propri di tuttigli individui.Dobbiamo invece approntare un complesso di misure giuste maefficaci:


- graduare le misure di espulsione, modulandole sul grado diintegrazione e situazione personale;

- prevedere sanzioni limitate e un meccanismo premiale perl’immigrato irregolare che collabora all’identificazione eal rimpatrio;

- consentire alle autorità di pubblica sicurezza di utilizzaremisure di sorveglianza di pubblica sicurezza dove il trattenimento non sia necessario.

L’adozione di queste norme comporta il superamento dei Centri di Permanenza Temporanea. Dobbiamo comunque approntare strumentiefficaci per assicurare l'identificazione degli immigratie il rimpatrio di quanti vengono legittimamente espulsi.